Un
politico da elogiare: Vitaliano Gemelli, Presidente della Commissione petizioni
presso il Parlamento Europeo.
Dopo aver preso dure bastonate in Italia l’ABI dichiara di voler ricorrere a Bruxelles perché la legge anti usura, varata nel 1996, sarebbe contraria alle norme europee. Per motivi esattamente contrari l’ADUSBEF ha presentato una petizione alla Commissione petizioni presieduta dall’on. Gemelli la quale, con encomiabile sollecitudine l’ha esaminata e dichiarata ricevibile. Quest’ultimo termine sta a significare che il contenuto della petizione (che può essere letto sul nostro sito) è fondato e merita un approfondimento. La Commissione petizioni non si è limitata a questo ma ha richiesto alla Commissione Europea (in questo caso la competenza è del commissario Monti) di aprire un’indagine per verificare la fondatezza della denuncia contenuta nella petizione.
A questo punto l’ADUSBEF si
prepara ad inoltrare un dossier alle autorità europee.
In sintesi, la situazione che si è venuta a creare in Italia
dopo gli ultimi avvenimenti è la seguente.
L’ADUSBEF sostiene che l’ABI non è altro che un
cartello bancario, con regole ferree, che impedisce lo svolgersi della
concorrenza nel mercato del credito. Ciò procura un danno enorme ai
consumatori. L’ADUSBEF sostiene anche che il cartello agisce anche in spregio
alle leggi, anche di emanazione
europea, che garantiscono la trasparenza, proibiscono le clausole abusive nei
contratti e vietano i tassi usurari, oltre a violare i principi statuita dagli
articoli 85 e 86 del Trattato CE. La documentazione dell’esistenza di tale
cartello è contenuta dal Provvedimento n. 12 del 3 dicembre 1994,emanato dalla
Banca d’Italia ma mai attuato. Se la
Magistratura svolge correttamente il suo compito, come è testimoniato dalle
ormai numerose sentenze della Cassazione e della Consulta, l’autorità di
vigilanza, Bankitalia, non assolve ai suoi doveri.
Le dichiarazioni del
Governatore, contenute nella lettera inviata al Ministro del tesoro, costituisce un’autentica confessione ed è un
elemento di prova in tal senso che verrà presentato alle autorità europee. È
proprio l’inadempienza di Bankitalia, in qualità di Autorità Garante della
Concorrenza, che giustifica e richiede
l’intervento della Commissione e della Corte di Giustizia Europea.
L’on. Gemelli, questo è il
suo merito, si è reso conto della serietà e della gravità della questione che
ponevamo ed ha conseguentemente agito. Nel suo ricorso l’ABI dovrà giustificare
molte cose e, crediamo, piuttosto che
accusare dovrà difendersi.
Gianni Colangelo